La ‘Democrazia Cristiana con Rotondi’ è nata nel 2004, ed è stata fondata da Gianfranco Rotondi, il cui nome è stato aggiunto al simbolo, in parte per analogia con gli altri partiti, in parte per distinguere questa esperienza dagli innumerevoli partitini in lite per la presunta, fantomatica eredità della Dc.

Gianfranco Rotondi è nato nel 1960 ad Avellino, una città che nella prima repubblica fu in certi periodi sinonimo di Democrazia Cristiana: era infatti la città ed il collegio elettorale di Ciriaco De Mita, per sette anni segretario nazionale della Democrazia Cristiana. In quegli anni non era difficile incontrare per il Corso di Avellino ministri, boiardi, volti televisivi e quanti speravano nell’incontro fortuito con l’uomo più potente d’Italia.

Rotondi, assieme a pochi giovani, si iscrisse alla Dc a fine anni settanta, ma scelse la trincea più difficile: ad Avellino c’era una maggioranza della sinistra democristiana, Rotondi fondò una correntina collegata con le correnti moderate e anticomuniste della Dc. Sembrava un azzardo, e invece in pochi anni Rotondi costruì una corrente che lo portò ad essere eletto nel 1990 in consiglio regionale con oltre trentamila preferenze personali.

Quattro anni dopo Rotondi diverrà deputato nel collegio di Avellino, e dalla stampa sarà definito – con parole presaghe – ‘l’ultimo deputato Dc’, per la circostanza di essere stato eletto, con soli altri tre colleghi, nel collegio uninominale di Avellino (nel 1994 alla Camera la Dc perse 464 collegi su 468).

Da quel giorno Gianfranco Rotondi ha creduto nella possibilità di ricostruire l’edificio democristiano demolito da tangentopoli e degli errori dei dirigenti.

Sostenne Rocco Buttiglione alla guida del Ppi, e ne ricevette la nomina a direttore del quotidiano Dc ‘il Popolo’. Buttiglione e Rotondi firmarono – da segretario il primo, da direttore del ‘Popolo’ il secondo – il ‘patto per il nuovo centrodestra’ nel 1995 con Silvio Berlusconi, Pier Ferdinando Casini, Gianfranco Fini, Pinuccio Tatarella, Cesare Previti. Dei fondatori di quel centrodestra Rotondi è il solo ancora in campo.

Da allora Rotondi è sempre rimasto un riferimento nel centrodestra, nelle cui fila è stato eletto consigliere regionale in Lombardia nel 2000, e poi dal 2001 parlamentare nei collegi di Rho, Milano, Napoli, Pescara e infine Avellino, dove tutto iniziò.

Quando l’Udc ruppe col centrodestra, Rotondi diede vita alla ´Democrazia Cristiana’, e la riportò in parlamento, con propri gruppi a Camera e Senato, nelle elezioni del 2006.

Due anni più tardi, dopo le elezioni del 2008, Gianfranco Rotondi entrò nel quarto governo Berlusconi con l’incarico di ministro dell’attuazione del Programma, e in tale veste fu accolto al congresso della Cdu da Angela Merkel che salutò ‘gli amici democristiani italiani tornati al governo’.

In questi anni il partito è rimasto nel centrodestra, sempre con la propria autonomia. Alle ultime elezioni politiche, Rotondi lo ha schierato apertamente a sostegno della candidatura a premier di Giorgia Meloni.

Sul momento la scelta apparve sorprendente. Ma oggi sono molti i democristiani che riconoscono a Rotondi di aver visto lontano: la postura istituzionale di Giorgia Meloni piace sempre di più a chi rimpiange una certa politica di cui la Democrazia Cristiana era espressione.

La ‘Democrazia Cristiana con Rotondi’ è nata nel 2004, ed è stata fondata da Gianfranco Rotondi, il cui nome è stato aggiunto al simbolo, in parte per analogia con gli altri partiti, in parte per distinguere questa esperienza dagli innumerevoli partitini in lite per la presunta, fantomatica eredità della Dc.

Gianfranco Rotondi è nato nel 1960 ad Avellino, una città che nella prima repubblica fu in certi periodi sinonimo di Democrazia Cristiana: era infatti la città ed il collegio elettorale di Ciriaco De Mita, per sette anni segretario nazionale della Democrazia Cristiana. In quegli anni non era difficile incontrare per il Corso di Avellino ministri, boiardi, volti televisivi e quanti speravano nell’incontro fortuito con l’uomo più potente d’Italia.

Rotondi, assieme a pochi giovani, si iscrisse alla Dc a fine anni settanta, ma scelse la trincea più difficile: ad Avellino c’era una maggioranza della sinistra democristiana, Rotondi fondò una correntina collegata con le correnti moderate e anticomuniste della Dc. Sembrava un azzardo, e invece in pochi anni Rotondi costruì una corrente che lo portò ad essere eletto nel 1990 in consiglio regionale con oltre trentamila preferenze personali.

Quattro anni dopo Rotondi diverrà deputato nel collegio di Avellino, e dalla stampa sarà definito – con parole presaghe – ‘l’ultimo deputato Dc’, per la circostanza di essere stato eletto, con soli altri tre colleghi, nel collegio uninominale di Avellino (nel 1994 alla Camera la Dc perse 464 collegi su 468).

Da quel giorno Gianfranco Rotondi ha creduto nella possibilità di ricostruire l’edificio democristiano demolito da tangentopoli e degli errori dei dirigenti.

Sostenne Rocco Buttiglione alla guida del Ppi, e ne ricevette la nomina a direttore del quotidiano Dc ‘il Popolo’. Buttiglione e Rotondi firmarono – da segretario il primo, da direttore del ‘Popolo’ il secondo – il ‘patto per il nuovo centrodestra’ nel 1995 con Silvio Berlusconi, Pier Ferdinando Casini, Gianfranco Fini, Pinuccio Tatarella, Cesare Previti. Dei fondatori di quel centrodestra Rotondi è il solo ancora in campo.

Da allora Rotondi è sempre rimasto un riferimento nel centrodestra, nelle cui fila è stato eletto consigliere regionale in Lombardia nel 2000, e poi dal 2001 parlamentare nei collegi di Rho, Milano, Napoli, Pescara e infine Avellino, dove tutto iniziò.

Quando l’Udc ruppe col centrodestra, Rotondi diede vita alla ´Democrazia Cristiana’, e la riportò in parlamento, con propri gruppi a Camera e Senato, nelle elezioni del 2006.

Due anni più tardi, dopo le elezioni del 2008, Gianfranco Rotondi entrò nel quarto governo Berlusconi con l’incarico di ministro dell’attuazione del Programma, e in tale veste fu accolto al congresso della Cdu da Angela Merkel che salutò ‘gli amici democristiani italiani tornati al governo’.

In questi anni il partito è rimasto nel centrodestra, sempre con la propria autonomia. Alle ultime elezioni politiche, Rotondi lo ha schierato apertamente a sostegno della candidatura a premier di Giorgia Meloni.

Sul momento la scelta apparve sorprendente. Ma oggi sono molti i democristiani che riconoscono a Rotondi di aver visto lontano: la postura istituzionale di Giorgia Meloni piace sempre di più a chi rimpiange una certa politica di cui la Democrazia Cristiana era espressione.